
Sarri proprio non lo vede per il suo scacchiere difensivo e per Manuel Lazzari sono bastati sei mesi per cadere nel dimenticatoio. E pensare che alla prima giornata, in quel oramai lontano agosto 2021, proprio contro quell’Empoli che il giorno della befana scenderà all’Olimpico per inaugurare il girone di ritorno, segno il suo secondo gol in campionato con la maglia della Lazio. Da freccia a esubero di lusso e c’è il cartello vendesi accanto al nome di Manuel Lazzari. Come riportato dal Corriere dello Sport, sono quindici presenze nel girone d’andata, appena sei volte titolare in campionato. Il dubbio estivo certificato dal campo: non trova posto nel progetto di Sarri, le nuove esigenze tattiche lo hanno spinto ai margini, non è più un titolare. Il processo di adattamento al nuovo calcio, nel suo caso, si è trasformato in crisi di rigetto. Si sapeva, vietato parlare di sorpresa, l’ex esterno della Spal, preteso e voluto da Inzaghi nell’estate 2019 dopo due anni di corteggiamento, fatica con la difesa a quattro. E la Lazio, bloccata in entrata dall’indice di liquidità negativo, ha messo in preventivo la cessione a gennaio. Ecco la novità, a patto di trovare un acquirente alle condizioni richieste, mai semplici da soddisfare con Lotito. L’imbuto, però, si è creato. Lazzari non gioca, non è soddisfatto, non è considerato un punto fermo dal tecnico che gli preferisce Marusic (fresco di rinnovo) e Hysaj. E la società biancoceleste, per accontentare Sarri con almeno due rinforzi, ha bisogno di fare cassa. Un sacrificio doloroso, ma necessario. Serve una cessione significativa. Può essere la chiave per sbloccare il mercato invernale.
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